Se la crisi del settore edilizio riguarda indistintamente l'intero territorio nazionale, nella Capitale sta avendo conseguenze pesanti. Sarebbero infatti diminuite del 9% le imprese edili a Roma e provincia solo nel 2011, con una riduzione degli addetti al settore del 20% e i salari del 27%.
E i primi dati relativi all'anno in corso non sono confortanti: per l'edilizia si preannuncia il quinto anno consecutivo in negativo, a fronte di una modesta ripresa solo del settore piccole ristrutturazioni (+1%).
Per discuterne, associazioni e sindacati si sono dati appuntamento presso la Sala del Consiglio della Camera di Commercio di Roma: al tavolo, presieduto da Acer, Cna Roma, Federlazio, Legacoop Lazio e i sindacati Feneal-Uil Roma e Lazio, Filca-Cisl Lazio, Fillea-Cgil Roma e Lazio, si commenta la pubblicazione di un documento contenente i dati allarmanti sulla crisi del settore edile, strategico per la Capitale e per la Regione Lazio in generale.
I gruppi individuano, tra le cause della crisi, la flessione delle ore lavorate e del numero dei bandi di gara, il crollo degli investimenti e la frenata delle compravendite immobiliari. A tal proposito, Cna (Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa) informa che le “associazioni e i sindacati lanceranno un appello alle istituzioni affinché accolgano le proposte contenute nel documento per un rilancio immediato di tutto il settore e del suo indotto”.
Tra queste proposte, la creazione di un tavolo permanente di confronto con le istituzioni per fronteggiare la crisi.
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