Di singolarità del sistema tributario italiano e di cifre legate all’Imu ha parlato il viceministro all’Economia Vittorio Grilli, intervenuto durante il question time tenutosi a Montecitorio nel pomeriggio dello scorso 9 maggio.
Dall’Imu si stima dovrebbe giungere un gettito complessivo di circa 3,4 miliardi di euro, “sostanzialmente equivalente a quello dell'Ici sull'abitazione principale" (circa 3 miliardi di euro)”, sostiene Grilli, il quale ha ricordato che l’esenzione dell’imposta sulla prima casa decisa nel 2008 ha “ha determinato una singolarità del sistema tributario italiano rispetto a quello di altri Stati Ocse”. In molti Paesi, infatti, sono previste agevolazioni per l’acquisto o locazione della prima casa, ma in nessuno Stato “vige una completa esenzione da fiscalità dell'abitazione principale”.
L’Italia, ha spiegato Grilli, risulta essere il Paese con la più bassa tassazione della proprietà immobiliare. Nel 2009, infatti, l’incidenza del prelievo sugli immobili è risultato pari allo 0,6% del Pil, mentre nel resto dell’Ocse la media è stata dell’1,1%. I valori più alti sono quelli della Francia, con il 2,4%, la Gran Bretagna con il 3,5%, il Canada e Stati Uniti con il 3% e il Giappone con il 2,1% del Pil derivante dalle imposte immobiliari. Per contro, invece, l’Italia è il Paese dell’Ocse in cui vi è il maggior investimento in abitazioni di residenza, con il 70% del totale degli investimenti mobiliari e immobiliari.
Grilli, infine, ha evidenziato come “la tassazione della prima casa, pur con le mitigazioni stabilite dalla disciplina Imu, esprime poi attuazione di uno dei cardini del federalismo. Il gettito che ne deriva a livello locale è destinato alla copertura degli oneri per servizi indivisibili, di cui usufruisce in primo luogo chi, con l'abitazione principale, risiede in un determinato comune”.
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