Cirino Mendola, presidente di Confindustria Finco, ha espresso in una lettera al consigliere Luigi Giampaolino, presidente della Corte dei Conti, la sua massima preoccupazione sui temi dei pagamenti tardivi della pubblica amministrazione.
Per i pagamenti tardivi della Pubblica amministrazione, che, secondo una recente stima del ministro Passera, ammonterebbero a circa 100 miliardi, la richiesta è di poter disporre, attraverso gli uffici della Corte dei Conti, un accertamento, anche a campione, volto a verificare: se i pagamenti tardivi derivano da spese decise senza la necessaria copertura; se il fenomeno deriva da distrazione di fondi già destinati; se tali ritardi derivano a loro volta da ritardi da parte delle Tesorerie a coprire gli impegni di spesa già approvati.
“In ciascuna di queste ipotesi, secondo Confindustria Finco, occorrerebbe che la Corte accertasse le responsabilità contabili e amministrative dei preposti e irrogasse le relative sanzioni sia alle amministrazioni, che non hanno ottemperato agli impegni assunti, sia ai singoli preposti, al riguardo dei quali è appena il caso di ricordare che la responsabilità è personale”.
“È, oggettivamente, non credibile l’ipotesi che 100 miliardi di euro di pagamenti tardivi derivino tutti da una generica incapienza di cassa non addebitabile ai singoli uffici della pubblica amministrazione - afferma Mendola -. I responsabili dei suddetti 100 miliardi di mancati pagamenti debbono venir responsabilizzati e sanzionati, così come lo sono stati, e pesantemente, le famiglie e i piccoli industriali con sacrifici, rinunce, fallimenti”.
Prosegue Mendola: “Ma ancora più incredibile risulta la notizia stampa che denuncia che il Tesoro è in esposto per 160 miliardi di euro a fronte di titoli derivati in circolazione per 1.624 miliardi, quindi per circa il 10% dei titoli stessi. Le due esposizioni, così, ammontano a 260 miliardi di euro all’incirca, una somma da far ‘saltare il banco’. Come è possibile che tutto ciò sia successo senza che alcuno abbia controllato la consistente progressione di questo colossale indebitamento? Auspicheremmo, su questo punto, un approfondimento della Corte”.
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