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venerdì 24 febbraio 2012
Fermi tutti: i neutrini non contraddicono Einstein
E così pare proprio che siano una bufala i 60 miliardesimi di secondo mancanti nella misurazione della velocità dei neutrini spediti dal CERN di Ginevra al laboratorio sotterraneo del Gran Sasso, a 730 Km di distanza.
Nel darne a suo tempo notizia, avevamo espresso anche alcune perplessità.
Ora è ufficiale: nell'universo conosciuto nulla esiste di più veloce della luce.
L'acceleratore di particelle LHC, a parte le piacevolezze sul "tunnel Gelmini", non riesce perciò a scagliare i neutrini a velocità che vanificano la teoria generale di Einstein.
L'incongruenza - nonostante i ripetuti ed accurati controlli allora effettuati - pare derivare unicamente da una connessione "ballerina" della fibra ottica tra un rilevatore satellitare e un computer usato per la misurazione del rapporto tempo/distanza tra il CERN e l'INFN sotto il Gran Sasso.
A dire il vero, la spiegazione fornita non spiega nulla, perché a rigor di logica un "errore di connessione" casomai dovrebbe generare un ritardo e non un'accelerazione nel computo dei dati; ma questa è, almeno per ora, la diagnosi tranquillizante per il mondo scientifico che non sente più traballare le basi della propria conoscenza, almeno per un altro po' di tempo.
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