Un alleggerimento che comunque non cancella una situazione in chiaroscuro. Da un lato con il tasso di disoccupazione tricolore che alla fine dell'anno prossimo sfiorerà il 10% della forza lavoro, toccando il 9,7%, valore comunque ancora inferiore alla media europea del 9,9%. Dall'altro con un deficit delle partite correnti (merci e servizi) che vedrà più che dimezzarsi il "rosso" del 3,2% del Pil registrato nel 2011, giungendo alla fine del triennio a quota 1,5%. Sintomo di un miglioramento della posizione competitiva del Paese, che presenterà peraltro un'inflazione in deciso ripiegamento dal 2,2% di quest'anno all'1,5% del 2013.
In tale scenario, secondo il Fondo Monetario, «un appropriato risanamento dei conti pubblici costituisce un'ovvia priorità. Le economie in crisi dell'area euro e i Paesi con posizioni sui conti pubblici più deboli, come Italia e Slovenia, devono attuare i piani recentemente concordati per rendere più stringente la loro posizione fiscale».
La ripresa dell'economia italiana inizierà soltanto nel 2013. Il Fmi stima invece per l'Eurozona nel suo complesso un rimbalzo già nella seconda metà di quest'anno. «Al contrario», si legge nel Rapporto sulle prospettive economiche mondiali, «in Grecia e in Portogallo, dove l'aggiustamento sotto i programmi congiunti di Ue e Fmi continua, e in Italia e in Spagna, dove lo spread sui rendimenti rimane elevato a dispetto degli sforzi effettuati sul risanamento dei conti, la recessione sarà più profonda e la ripresa e attesa cominciare soltanto nel 2013».
Nell'eurozona disoccupazione verso l'11%
La disoccupazione continuerà ad aumentare nell'area euro, toccando un massimo del 10,9% quest'anno secondo le ultime previsioni del Fondo monetario internazionale, e nel 2013 registrerà solo una limatura rimanendo al 10,8%. In Italia è attesa in aumento al 9,5% quest'anno e al 9,7% il prossimo.
In Spagna senza lavoro al 24,2%
I livelli più elevati si continueranno a registrare in Spagna, dove secondo il World Economic Outlook quest'anno la disoccupazione raggiungerà un picco del 24,2%, mentre nel 2013 si attesterà al 23,9%. Elevatissima anche in Grecia, al 19,4% nel 2012 e 2013.
All'opposto in Germania continuerà a calare, dal 6% dello scorso anno si attenuerà al 5,6% nel 2012 e al 5,5% nel 2013.
Blanchard: Pil dell'eurozona frenato da Italia e Spagna
La crescita è bassa per le economie avanzate, soprattutto in Europa dove sul -0,3% del Pil previsto per il 2012 pesano le contrazioni di Italia e Spagna. Lo afferma il capo economista del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Olivier Blanchard. «Le tensioni geopolitiche pesano sul mercato del petrolio ma il rischio maggiore che pesa sull'economia mondiale è l'Europa», afferma. Ma «non c'è un piano B: stiamo lavorando duramente affinchè questo non accada», aggiunge Blanchard rispondendo a chi gli chiedeva di un'eventuale uscita dall'area euro di uno dei Paesi membri.
Crescita mondiale rivista al rialzo: +3,5% quest'anno
Revisione al rialzo invece per la crescita mondiale, con il Fmi che stima il Pil globale in aumento del 3,5% nel 2012 (+0,2% su previsioni di gennaio) e al 4,1% il prossimo anno (+0,1%).
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