CERCASI SPONSOR E DONAZIONI --- CERCASI SPONSOR E DONAZIONI --- CERCASI SPONSOR E DONAZIONI

lunedì 16 aprile 2012

Lagrangiana

In meccanica, la lagrangiana  \mathcal{L} di un sistema dinamico è un funzionale scalare che rappresenta la differenza tra l'energia cinetica e l'energia potenziale. Ciò si esprime in coordinate lagrangiane:
 \mathcal{L}_(\dot q, q, t) = T_(\dot q, q, t)- U_(q, t)
Ha importanza fondamentale in quanto da essa si ricavano le equazioni del moto del sistema (esclusa l'influenza delle forze non conservative) esplicitabili attraverso le equazioni di Eulero-Lagrange o attraverso il principio di Hamilton nel caso di in un sistema dinamico Lagrangiano, come ad esempio nel problema di Plateau e nel Modello standard.


Un esempio dalla meccanica classica [modifica]

Il concetto di Lagrangiana fu introdotto in origine in una riformulazione della meccanica classica nota come meccanica lagrangiana: in questo contesto la lagrangiana è normalmente data dalla differenza fra l'energia cinetica e l'energia potenziale di un sistema meccanico.
Supponiamo di avere uno spazio tridimensionale e la lagrangiana
\begin{matrix}\frac{1}{2}\end{matrix} m\dot{\vec{x}}^2- U(\vec{x})
dove la derivata rispetto al tempo è scritta convenzionalmente come un punto sopra la quantità che viene derivata.
Sfruttando il risultato sopra, possiamo mostrare facilmente che l'approccio di Lagrange è equivalente a quello newtoniano, scrivendo la forza in termini di potenziale:
\vec{F}=- \nabla U(x)
quindi l'equazione risultante è
\vec{F}=m\ddot{\vec{x}}
esattamente la stessa equazione in un approccio newtoniano per un oggetto di massa costante; una deduzione molto simile a questa ci dà l'espressione
\vec{F}=d\vec{p}/dt
che è la Seconda Legge di Newton nella sua forma generale.
Supponiamo, ora, di avere uno spazio tridimensionale espresso in coordinate sferiche r, θ, φ; la forma della lagrangiana allora sarà
\frac{m}{2}(\dot{r}^2+r^2\dot{\theta}^2 +r^2\sin^2\theta\dot{\varphi}^2)-V(r)
La corrispondente equazione di Eulero-Lagrange è:
m\ddot{r}-mr(\dot{\theta}^2+\sin^2\theta\dot{\varphi}^2)+V'=0
\frac{d}{dt}(mr^2\dot{\theta}) -mr^2\sin\theta\cos\theta\dot{\varphi}^2=0
\frac{d}{dt}(mr^2\sin^2\theta\dot{\varphi})=0
Qui l'insieme di parametri dinamici si sono ridotti al solo tempo t, mentre le variabili dinamiche φ(s) sono le traiettorie \vec x(t) delle particelle scritte in coordinate polari.

Densità di Lagrangiana [modifica]

In Teoria quantistica dei campi, viene sempre introdotta, al posto della Lagrangiana \mathcal{L}, il cui integrale nel tempo è l'azione
\mathcal{S} = \int{\mathcal{L} \, \mathrm{d}t},
la densità di Lagrangiana \rho_\mathcal{L} = \frac {d \mathcal{L}}{dV}, dato che nelle teorie relativistiche è quest'ultima un campo scalare locale. L'azione è allora il suo integrale sullo spazio tempo:
\mathcal{S} [\varphi_i] = \int{\rho_\mathcal{L} [\varphi_i (x)]\, \mathrm{d}^4x}
Tuttavia specialmente nell'uso moderno \rho_\mathcal{L} è spesso chiamata semplicemente Lagrangiana ed indicata con \mathcal{L}; di qui può nascere una confusione.

Formalismo matematico [modifica]

Supponiamo di avere una varietà n-dimensionale M e una varietà "bersaglio" T. Sia \mathcal{C} lo spazio delle configurazioni delle funzioni regolari da M a T.
Prima di continuare diamo alcuni esempi:
  • Nella meccanica classica, M è la varietà monodimensionale \mathbb{R}, che rappresenta il tempo, e lo spazio bersaglio è il fibrato tangente dello spazio delle posizioni generalizzate.
  • Nella teoria dei campi, M è la varietà spaziotempo e lo spazio bersaglio è l'insieme di valori che il campo può assumere in un qualunque punto dato; per esempio, se ci sono m campi scalari a valori reali, φ1,...,φm, allora la varietà bersaglio è \mathbb{R}^m. Se il campo è un campo vettore reale, allora la varietà bersaglio è isomorfa a \mathbb{R}^n. Ci sarebbe un modo molto più elegante usando il legamento tangente su M, ma ci atterremo a questa versione.
Ora, supponiamo esista un funzionale, S:\mathcal{C}\rightarrow \mathbb{R}, detto azione. Si noti che questo sarebbe una mappatura su \mathbb{R}, non su \mathbb{C}, per motivi fisici.
Affinché l'azione sia locale, è necessario imporre ulteriori restrizioni sull'azione. Se \phi\in\mathcal{C}, noi assumiamo che S(φ) sia l'integrale su M di una funzione di φ, della sua derivata, e che la posizione sia chiamata lagrangiana, \mathcal{L}(\phi,\partial\phi,\partial\partial\phi, ...,x). In altre parole,
\forall\phi\in\mathcal{C}\, S[\phi]\equiv\int_M d^nx \mathcal{L}(\phi(x),\partial\phi(x),\partial\partial\phi(x), ...,x).
La maggior parte delle volte noi assumeremo anche che la lagrangiana dipenda soltanto dal valore del campo e dalla sua derivata prima, ma non dalle altre: tuttavia questo non è vero in generale, ma solo una questione di convenienza. Manterremo questa assunzione per tutto il resto di questo articolo.
Date le condizioni al contorno, sostanzialmente specificando il valore di φ al bordo di M, se questo è compatto o fornendo alcuni limiti su φ quando x tende all'infinito (questo ci aiuterà nell'integrazione per parti), possiamo denotare il sottoinsieme di \mathcal{C} che consiste di funzioni φ tali che tutte le derivate funzionali di S su φ sono nulle e φ soddisfa le condizioni al contorno date.
La soluzione è fornita dalle equazioni di Eulero-Lagrange (grazie alle condizioni al contorno)
\partial_\mu  \left(\frac{\partial\mathcal{L}}{\partial(\partial_\mu\phi)}\right) -\frac{\partial\mathcal{L}}{\partial\phi}=0.
Osserviamo che il membro sinistro è la derivata funzionale (cambiata di segno) dell'azione rispetto a φ.

Nessun commento:

Posta un commento