Somme enormi, anacronistiche, improponibili in un periodo di lunga crisi economica, considerato quanto guadagna un neoassunto della Marcegaglia, ad asempio. Un assessore regionale, compresi quelli più discussi e sotto l’attenzione della magistratura, guadagna molto più di un parlamentare. A Gibelli Andrea 28mila euro abbondanti per le belle imprese che sa compiere a Cassano D’Adda e che ci racconterà la magistratura.
Al politicamente fallito e impresentabile Formigoni 49mila euro: dopo tre lustri abbondanti, eletto grottescamente perché la Regione non approva lo Statuto (abbiamo una Regione senza Statuto!) proprio per ricandidarlo oltre i due mandati massimi, limite che c’è nelle altre Regioni, non riesce neanche a risolvere il problema dei pendolari in 16 anni!!! Fa esplodere i costi della sanità accreditando cliniche di ladri già condannati! Per fermarci qui.
Erano note le dimensioni del dispendio di danaro proveniente dalle tasse ma non si finisce mai di restare disgustati di fronte a un sistema ingiusto che vuole rinnovarsi. Non che i politici non debbano guadagnare né debbano essere professionisti della politica, ma che siano capaci, preparati, efficienti e abili nel redigere leggi che migliorano la vita, non il contrario. La professione politica va rispettata, ma dai politici innanzitutto. E che siano pagati un po’ meno, se ce la fanno a deciderlo, visto che il tenore di vita dei cittadini lombardi va a farsi benedire dopo tanti anni di malgoverno di Formigoni e di porcherie di ogni genere. Inoltre le retribuzioni non sono più in linea con quanto lo Stato dovrebbe pagare, visto che ritocca le pensioni e per curare il bilancio crea persino fenomeni vergognosi come quello degli “esodati” senza più stipendio e senza ancora pensione, per anni. Questa è follia. C’è chi è superprotetto da leggi di un’era precedente e c’è chi è tartassato senza motivo.
Non è giusto che persista un’ingiustizia così forte a causa di leggi sbagliate, che si trascinano e peggiorano negli anni, poiché i dirigenti hanno un contratto privatistico. Le loro retribuzioni alcuni anni fa sono state appositamente aumentate col pretesto che i migliori non se ne andassero a lavorare in aziende private più appetibili della pubblica amministrazione. In effetti le leggi Bassanini hanno dato ai dirigenti responsabilità che prima erano dei politici: le delibere le firmano loro, mentre la giunta dà gli indirizzi ma non firma. Il risultato è che il dirigente in qualche modo dev’essere uno che firma quand’è il caso. Attorno alle leggi Bassanini però si erige un bunker politico, dove i poteri si concentrano nella giunta e nei massimi dirigenti. Poi le intercettazioni telefoniche del caso Locatelli hanno rivelato che in Regione c’è chi dice di no, ma ci sono anche dirigenti amici. Non tutti sono uguali, eticamente. Ma per non uscire di tema, queste retribuzioni annue lorde sono eccessive. Pagano le tasse, sono retribuzioni pubbliche, ma irraggiungibili per un lavoratore di valore pronto a sobbarcarsi 10/12 ore al giorno. Una nuova azienda che riesca ad aprire ora non dà queste prospettive. Occorrebbe quindi rivedere il sistema, altrimenti l’equità del governo Monti genera soltanto caste di privilegiati sempre più privilegiati. Già sopra i 20mila euro netti l’anno si può pagare, progressivamente, di più all’agenzia Entrate, senza fare scadere la condizione economica, anzi rafforzando il sistema.
Si comprende che nella gerarchia aziendale interna agli assessorati ci siano responsabilità diverse e retribuzioni diverse, tuttavia la disuguaglianza che si crea in questo modo non ha una ragione in tempi di crisi così pesante. Sono dirigenti pubblici, hanno contratto privatistico, hanno responsabilità, tuttavia quando intralciano il cammino di una classe politica inadeguata, discutibile e capace anche di dialogare con persone finite in carcere per corruzione (Pierluca Locatelli), vengono cacciati, come nel caso del dirigente Carletti, che non voleva la discarica d’amianto. Ci sono nomine di alto livello che dipendono dalla giunta, quindi sono politiche, e comportano gradimento di tipo politico. Non parliamo poi della colonizzazione politica della sanità lombarda: un fenomeno da far arrossire. E invece vanno tutti avanti imperterriti, attaccati al portafoglio come la loro fede nel Dio Pirellone.
Chi ha pubblicato gli stipendi, non coperti da privacy per la legge sulla trasparenza, è la testata on line quibrescia.it.
(p.f.) Prosegue il viaggio di quibrescia.it alla scoperta dei redditi dei vertici degli enti pubblici. Dopo Asl, Comune di Brescia, Camera di Commercio, Provincia, Ufficio scolastico, Spedali Civili ei segretari dei comuni e Comunità Montane, ecco gli stipendi di dirigenti e amministratori della Regione Lombardia.
Retribuzione dei dirigenti per l’anno 2010: Pietro Felice Addis, 73.397,51 (retribuzione tabellare annua 43.625,63 più retribuzione di posizione annua 25.818,87 più retribuzione di risultato riferita alla valutazione conseguita per il 2010 3.953,01); Stefano Agostoni, 96.542,48; Franca Alemanni, 100.451,47; Maria Carla Ambrosini, 86.236,37; Anna Camilla Anelli, 108.467,15; Stefano Antonini, 109.102,47; Marco Armenante, 86.344,48; Francesco Bargiggia, 107.250,57; Alberto Bernini, 98.210,12; Lino Giorgio Bertani, 97.111,28; Faustino Bertinotti, 88.988,32; Alberto Biancardi, 108.626,9; Milena Bianchi, 84.077,74; Giorgio Bleynat, 108.918,6; Ermanno Boccalari, 84.837,24; Paolo Boneschi, 98.420,87; Anna Bonomi, 108.766,51; Donatella Bosio, 93.866,82; Monica Bottino, 84.968,53; Enrico Boyer, 83.986,48; Pietro Buonanno, 107.835,28; Stefano Buratti, 83.710,68; Matteo Burburan, 84.792,21; Laura Burzilleri, 107.839,27; Ninfa Cannada Bartoli, 109.960,60; Marta Capatti, 92.944,39; Maria Arcangela Carbone, 110.585,15; Roberto Carovigno, 102.237,39; Antonino Carrara, 89.374,59; Marinella Castelnovo, 111.254,96; Roberto Cerretti, 87.367,16; Valeria Chinaglia, 89.216,32; Cosmina Colombi, 98.387,28; Marina Colombo, 88.003,90; Michele Colosimo, 97.138,07; Elisabetta Confalonieri, 98.298,95; Giuliana Cornelio, 110.668,08; Alessandro Corno, 98.101,99; Carlo Corti, 83.256,83; Anna Cozzi, 97.504,77; Angelo Crippa, 84.980,88; Filippo Dadone, 96.554,96; Roberto Daffonchio, 84.990,69; Rita Cristina De Ponti, 78.082,63; Fabrizio De Vecchi, 85.431,27; Massimo Dell’Acqua, 84.511,66; Rina Di Domenico, 85.081,61; Silvana Di Matteo, 97.174,32; Gabriele Di Nardo, 98.223,99; Giuseppe Di Raimondo Metallo, 109.643,66; Angelo Elefanti, 98.492,04; Roberto Facconi, 85.648,86; Erminia Facolmatà, 79.400,75; Luciano Famà, 97.965,61; Gaetano Fasano, 110.910,59; Mauro Fabrizio Fasano, 108.027,79; Maurizio Federici, 99.134,88; Ada Fiore, 117.181,14; Ornella Foglieni, 106.672,16; Paolo Formigoni, 85.236,24; Ida Fortino, 97.693,97; Dario Fossati, 108.059,32; Francesco Foti, 96.947,78; Enzo Galbiati, 76.399,77; Irene Galimberti, 87.202,84; Claudio Gamba, 78.426,94; Enrico Gasparini, 108.287,12; Graziella Gattulli, 77.520,75; Enrica Gennari, 109.328,23; Carlo Giacomelli, 97.713,03; Federico Giovanazzi, 97.690,13; Marina Gori, 77.441,50; Pietro Goria, 97.739,09; Gianluca Gurrieri, 85.260,20; Viviane Iacone, 96.189,74; Roberto Laffi, 107.901,66; Roberto Lambicchi, 110.296,78; Francesco Laurelli, 109.282,67; Pietro Lenna, 105.341,06; Giovanni Leo, 105.269,60; Fabio Lombardi, 75.844,70; Guido Longoni, 85.149,66; Alberto Lugoboni, 105.676,60; Maria Maggi, 106.812,65; Giovanni Mancini, 109.468,03; Giovanni Manzi, 96.728,08; Maria Rosa Marchetti, 86.516,65; Elide Maria Marelli, 112.906,82; Mariosiro Marini, 107.240,24; Daniela Martelli, 96.209,80; Gian Lorenzo Martini, 101.110,73; Ilaria Marzi, 85.553,09; Federica Marzuoli, 89.971,87; Andrea Massari, 86.751,75; Adriana May, 85.080,47; Tommaso Mazzei, 77.076,26; Cesare Giovanni Meletti, 111.956,30; Claudio MErati, 110.913,81; Giorgio Mezzasalma, 96.887,97; Franco Milani, 94.249,72; Sergio Miragoli, 84.840,99; Claudia Moneta, 110.242,13; Maurizio Monoli, 98.055,05; Davide Mozzonica, 71.832,73; Monica Muci, 89.445,75; Danilo Musumeci, 82.850,29; Alessandro Nardo, 94.407,51; Alessandro Nebuloni, 97.901,92; Paola Negroni, 80.103,06; Roberto Nepomuceno, 100.732,96; Raffaele Occhi, 83.657,08; Massimo Ornaghi, 100.047,07; Davide Pacca, 87.212,58; Nadia PAdovan, 94.265,99; Martino Palermo, 93.030,66; Paola Palmieri, 106.838,78; Lucia Sonia Paolini, 76.921,70; Marco Paternoster, 105.460,44; Luisa Giovanna Pedrazzini, 97.766,60; Chiara PEnello, 99.063,64; Vitaliano Peri, 96.249,50; Marco Pilloni, 110.295,58; Barbara Piotti, 110.723,87; Olivia Postorino, 108.996,10; Antonella Prete, 111.631,44; Marco Raffaldi, 86.181,05; Riccardo Ramozzi, 95.055,50; Viviana Rava, 86.382,61; Brunella Reberberi, 89.008,12; Anna Maria Ribaudo, 76.872,83; Anna Roberti, 115.532,23; Tommaso Russo, 110.959,86; Domenico Savoca, 88.057,11; Dario Sciunnach, 83.110,59; Benedetta Sevi, 109.390,33; Lucia Silvestri, 100.505,35; Davide Sironi, 76.500,15; Oscar Sovani, 89.421,05; Stefania Tamborini, 83.383,84; Maurizio Terruzzi, 86.689,60; Diego Terruzzi, 96.051,43; Luca Ambrogio Vaghi, 87.347,54; Massimo Vasarotti, 84.369,95; Mauro Visconti, 112.451,74; Gabriella Volpi, 99.199,09; Andrea Zaccone, 108.990,23.
Retribuzioni dei direttori per l’anno 2010: Roberto Albonetti, 228.058,37 (retribuzione annua fondamentale 186.000 più retribuzione di risultato riferita alla valutazione conseguita per l’anno 2010 42.058,37); Paolo Baccolo, 176.780,00; Francesco Baroni, 206.014,00; Emilia Angela Benfante, 138.020,71; Giorgio Bonalume, 133.273,97; Filippo Bongiovanni, 117.653,75; Gianangelo Bravo, 130.223,99; Michele Camisasca, 185.597,10; Enrico Capitanio, 123.650,13; Marco Carabelli, 232.199,67; Aldo Colombo, 129.098,60; Cristina Colombo, 134.407,86; Maria Stella Contri, 158.985,70; Giuseppe Costa, 127.294,15; Roberto Cova, 169.898,81; Fabrizio Cristalli, 129.004,07; Luca Dainotti, 191.549,10; Antonietta De Costanzo, 156.295,17; Armando De Crinito, 125.182,46; Stefano Del Missier, 168.808,67; Carmelo Di Mauro, 132.964,09; Fiorella Ferrario, 155.073,32; Gianni Carlo Ferrario, 146.717,07; Alberto Garlandini, 153.067,50; Manuela Giaretta, 159.268,04; Giampaolo Ioriatti, 167.124,69; Carlo Lucchina, 231.958,26; Danilo Maiocchi, 170.283,33; Danila Marforio, 163.394,78; Luca Merlino, 162.304,97; Paolo Mora, 159.536,50; Rosangela Morana, 143.505,20; Bruno Mori, 145.832,56; Mario Nova, 187.768,00; Giuseppina Panizzola, 181.937,40; Giuseppe Pannuti, 133.623,00; Rosella Petrali, 129.527,25; Franco Petrali, 212.056,00; Renato Pirola, 125.395,35; Raja Raffaele, 121.900,00; Maria Pia Radaelli, 188.510,00; Mario Rossetti, 188.287,00; Maurizio Sala, 158.418,15; Antonio Samaritani, 214.281,00; Sabrina Sammuri, 158.156,48; Nicolamaria Sanese, 280.775,00; Giancarla Neva Sbrissa, 159.827,71; Massimo Stella, 117.653,75; Antonello Turturiello, 221.606,93; Francesco Zucaro, 159.313,13.
Indennità di carica 2011 della Giunta IX legislatura: Roberto Formigoni, presidente 49.155,24; Andrea Gibelli, Marcello Raimondi, Giulio De Capitani, Romano Colozzi, Domenico Zambetti, Stefano Maullu, Giulio Boscagli, Raffaele Cattaneo, Valentina Aprea, Gianni Rossoni, RomanoLa Russa, Luciano Bresciani, Carlo Maccari, Alessandro Colucci, Monica Rizzi e Daniele Belotti, assessori, 28.088,76.
Compensi dei componenti dell’Organismo Indipendente della valutazione delle performance per l’anno 2010: Renato Ruffini, 32.829,99; Marina Bottegoni, 25.799,08; Luca Bisio, 28.099,98.
Indennità annua lorda per il 2011 degli amministratori delle società regionali:
- Cestec Spa (Centro per lo sviluppo tecnologico, l’energia e la competitività delle piccole e medie imprese lombarde partecipazione 100%): Giampaolo Chirichelli, presidente CdG, 84.600 e gettone di presenza 256,50 euro; Marco Bonometti, Gianmarco Mancini, Maria Lorena Carla Trecate, Andrea Vestita, consiglieri CdG, gettone di presenza 256,50 euro.
- Finlombarda Spa (partecipazione 100%): Marco Nicolai, presidente CdG, 107.302,50 e gettone di presenza 256,50 euro; Luca Allievi, Enrico Corali, Luca Galli, Giacinto Gaetano Sarubbi, consiglieri CdG, 22.590 e gettone di presenza 256,50 euro.
- Infrastrutture Lombarde SpA (partecipazione 100%): Giovanni Bozzetti, presidente CdG, 94.050,00; Benito Benedini, Alberto Bonetti Baroggi, Adriano Canziani, Stefano Cecchin, consiglieri CdG, gettone di presenza 256,50 euro.
- Lombardia Informatica (partecipazione 100%): Lorenzo Demartini, presidente CdG, nessun emolumento, gettone di presenza 25 euro; Alberto Daprà, vicepresidente, 40.284 e gettone di presenza 285 euro; Giovanni Catanzaro, Stefano Draghi, Vinicio Viecca, 26.856 e gettone di presenza di 285 euro.
- Expo 2015 s.p.a. (partecipazione 20%): Fabio Marazzi, Cda, 30.000.
- Navigli Lombardi s.c.a.r.l. (partecipazione 22%): Emanuele Errico, presidente C.d.a. 62.500.
- Arexpo s.p.a. (partecipazione 100%): Antonello Turturiello, amministratore unico, nessun emolumento.
Organismi collegiali e incarichi di consulenza attivi nel 2012 (oltre 50.000 euro): Giuseppe Grechi, (8 febbraio 2012 – fine legislatura per Trasparenza), 100.000,00; Monica Barbara Guarischi, (1 giugno 2010 – 8 febbraio 2012 per Pari Opportunità), 120.000,00; Monica Barbara Guarischi, (8 febbraio 2012 – fine legislatura, per politiche dei tempi e tutela dei consumatori), 100.000,00.
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