E’ stato approvato con 228 sì al Senato il decreto fiscale e con esso le norme sull’Imu sono legge, come anche le semplificazioni fiscali. Nonostante il dibattito su un eventuale sgravio fiscale sia ancora attivo, le norme di tassazione sugli immobili entrano in vigore. Due o tre rate a scelta del contribuente per pagare l’imposta sulla prima casa e contemplate le agevolazioni per anziani in case di riposo e per gli italiani all’estero la cui casa risultasse sfitta a discrezione dei Comuni.
Fino ad oggi applicata solo in pochi Comuni, invece, la tassa di scopo legata alle grandi opere e introdotta dal 2007, sarà decisa dalle amministrazioni comunali e potrà avere la durata di dieci anni. Se applicata, il suo ammontare sarà in base all’imponibile Imu.
Per quanto riguarda le agevolazioni sulla prima casa, queste si applicheranno solo su un immobile per famiglia. L’Imu che peserà su una coppia di coniugi separati o divorziati, invece, sarà pagata da chi abita l’immobile a prescindere dalla proprietà reale.
E’ stato ottenuto l’alleggerimento dell’imposta per quanto concerne la tassa agricola e per le dimore storiche, mentre sono esenti le case dell’Aquila inagibili, non solo da Imu, ma anche da Irpef e Ires. Per le case affittate con canone concordato, invece, il Governo valuterà l’opportunità, dopo una proposta del Pd.
Per quel che riguarda le richieste di destinare i”ricavati” della lotta all’evasione a un alleggerimento di tasse per chi abbia redditi più bassi, dal Ministero del Tesoro al Ministero dell’Economia non giungono assensi, in quanto l’Italia si trova "in una fase di consolidamento dei conti pubblici" e "non c'é ancora la disponibilità per la riduzione delle tasse".
Nessun commento:
Posta un commento