Dopo essere stato nell'aria per molto tempo, il restauro del Cinema Orchidea di Milano diventerà realtà. La Giunta Comunale ha, infatti, approvato il progetto di adeguamento e ristrutturazione della sala, che è posizionata in un edificio storico risalente presumibilmente al 1200. Posizionato nei pressi dell'incrocio tra Corso Magenta e Via Terragio, il cinema Orchidea è stato per oltre 70 anni un punto di riferimento del cinema d'essai e di qualità a Milano e un luogo simbolico di fruizione culturale. L'edificio, diventato proprietà del Comune nel 1935, è stato sottoposto a una ristrutturazione nel 1991 (cambiando nome e diventando “Nuovo Orchidea”), per poi chiudere i battenti per ristrutturazione nel 2009.
Il progetto generale, per un investimento complessivo di 1.045.000 euro, prevede il recupero dello spazio al piano terra (225 mq.) per la realizzazione di una sala cinematografica di 130 posti; mentre al piano interrato (150 mq.) lo spazio sarà destinato a bar e sala polivalente. Il piano primo (45 mq.) sarà adibito a ufficio e sala di proiezione.
L'intenzione del Comune – nella persona dell'assessore Stefano Boeri – è farlo diventare “un polo per il cinema d'autore, la sperimentazione audiovisiva e i molti festival internazionali di cinema che Milano ospita”.
Allo stesso tempo, l'intervento va anche nella direzione della conservazione e della manutenzione dell’edificio, che è monumento storico sottoposto a tutela da parte della Soprintendenza dei Beni culturali. L’intervento prevede il recupero e il restauro di entrambe le facciate dei cortili con l’eliminazione delle aggiunte e delle modifiche che si sono stratificate negli anni e la riapertura delle finestre tamponate. L’isolato è, infatti, ricompreso nell’area della Milano romana antica, di fronte al Museo archeologico, che conserva ancora oggi reperti e memorie del I sec. a.C..
Nel 1957 venne eseguito un parziale restauro dell’edificio, con l’attuale destinazione d’uso, a causa dei pesanti danneggiamenti subiti nei bombardamenti del 16 luglio del 1943. Necessario ora un recupero funzionale e di adeguamento normativo, che vede i vari spazi, ora disuniti, come un unico spazio collegato tra loro non solo da elementi fisici, ma anche da attività che interagiscono fra loro.
Il progetto generale sarà inserito nell’elenco annuale delle Opere pubbliche 2012, per l’approvazione da parte del Consiglio comunale e attuato in due fasi di intervento: la prima (per un importo di 450.000 euro) interesserà il piano terra e gli spazi interni del primo piano; la seconda (per un importo di 595.000) riguarderà invece il restauro dell’esterno dell’edificio e il piano interrato.
Nessun commento:
Posta un commento