Gennaio 2012 è stato un mese drammatico sul fronte delle morti per infortunio sul lavoro: sono 31 le vittime accertate, una per ogni giorno del mese, un dato in calo su gennaio 2011 (quando furono, eccezionalmente 50) ma in aumento rispetto a gennaio 2010 (25 vittime).
I nuovi dati rilasciati dall'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering risentono necessariamente del disastro della Costa Concordia: non a caso la Toscana è la regione che “vince” questo record negativo, con 6 morti bianche all'appello, raggiungendo la Lombardia che al primo giorno dell'anno conservava il triste primato. Seguono: Piemonte (4), Emilia Romagna e Veneto (3).
Mettendo in relazione i dati regionali delle vittime e la popolazione lavorativa è sempre la Toscana a tenere le fila con un indice di 3,9 (contro una media nazionale di 1,4); secondo il Piemonte (2,2), terzo il Trentino Alto Adige (2,1).
L'incidente dell'Isola del Giglio è anche la causa principale del primato provinciale di Grosseto, a seguire Brescia, Bergamo e Novara (2). Il capoluogo toscano è primo anche nella graduatoria in relazione alla popolazione lavorativa (indice pari a 52), a seguire Oristano (18), Novara (12,8), Viterbo (8,6), Pescara (8,5)Agrigento (8,3).
Analizzando i settori, è sempre l'agricoltura a essere più travagliata dalle morti bianche (41,6% delle vittime); a seguire il settore delle costruzioni (22,6%). Dato fuori dal comune è infine il 16,1% registrato nel settore dei trasporti e magazzinaggi, dovuto all'incidente della Concordia.
Tra le cause dei decessi, la più comune è lo schiacciamento in seguito alla caduta di oggetti pesanti (22,6% dei casi); per il 9,7 per cento delle vittime la causa è stata un incidente dovuto al ribaltamento di un veicolo o di un mezzo in movimento, così come per contatto con organi lavoratori in movimento. Registrate anche altre cause: elettriche, investimento da mezzo semovente, annegamento, seppellimento o sprofondamento (3,2%).
Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 6 (2 in più dello scorso anno) pari al 20 per cento del totale; si tratta di una percentuale mai rilevata negli ultimi due anni da Vega Engineering.
La fascia d’età più colpita è sempre quella in cui l’esperienza dovrebbe insegnare a non esporsi al rischio (tra i 45 e i 54 anni, ovvero il 26,9 % delle vittime). Il 23,1% dei morti a gennaio aveva un’età compresa tra i 25 e i 34 , il 19,2% tra i 55 e i 64 anni come gli ultra 65enni.
Le statistiche di Vega Engineering sulle morti bianche gennaio 2012 (pdf)
Le incidenze per provincia sulle morti bianche gennaio 2012 (pdf)
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