I droni, gli aeromobili a pilotaggio remoto di piccole dimensioni, hanno molte applicazioni in ambito militare, da operazioni di ricognizione fino all'oscuramento dei sistemi radar. Esistono però altri tipi di droni che vengono impiegati in ambito civile. Il Corpo Forestale dello Stato sta testando il loro impiego per il controllo del territorio, in particolare in materia di sicurezza ambientale.
A rivelarlo è un contributo del Commissario Capo Marco Di Fonzo, funzionario responsabile del Nucleo investigativo antincendio boschivo, apparso sull'ultimo numero della rivista di ambiente e natura “Il Forestale”.
Per mezzo di telecamere montate a bordo i droni sono in grado di rilevare rifiuti e sversamenti, il più delle volte invisibili ai normali controlli da terra. Grazie alla loro ridotta dimensione, possono volare anche di notte in maniera discreta a una quota molto bassa e consentono di rilevare presenza e tipologia di rifiuti, di georeferenziare il territorio e di monitorare in 3D le matrici di aria, di acqua e di suolo. Sono in grado di volare dai 10 ai 60 minuti e di sostenere carichi fino a 5000 gr.
Dispongono inoltre di sensori di molti tipi: fotografica, cinematografica, di rilevazione Voc (Composti organici volatili), odorigena, infrarossa, termografica, geiger, polveri sottili ed altro ancora per rilevazioni speciali.
La relazione con gli istituti di ricerca, in particolare le facoltà di ingegneria, sta permettendo di sviluppare una serie di applicazioni per le attività di contrasto ai reati ambientali. Come, ad esempio, la linea innovativa sviluppata presso il Dipartimento di Scienze per l'Ambiente dell'Università Parthenope di Napoli.
La tecnologia messa a punto nell'ateneo partenopeo utilizza congiuntamente aeromobili con o senza pilota e sensori avanzati quali termocamere HD-IR, Film-Spesso, Biosensori, Qcm (sensori chimici di rilevazione), Digital Hd-foto/video 360°, integrati in un sistema che permette un monitoraggio in 3D nelle/dalle matrici aria, acqua e suolo con una completa restituzione di scenario ed attori nel rispetto del modello ''sorgente-percorso-bersaglio''.
Un'altra tecnologia avanzata permette di ottenere la termografia aerea sia con piattaforme aeree convenzionali (elicotteri, ultraleggeri, palloni frenati, etc.), sia con ''Drone''/Uas (veicoli senza pilota)/Uav (aeromobili a pilotaggio remoto) di tipo multi rotore, o dirigibile. In questo caso i dati rilevati sono in grado di restituire non solo immagini ma, soprattutto misure radiometriche oggettive, facilmente correlabili ad altri dati raccolti nello scenario esaminato anche con tecniche differenti e con approcci multidisciplinari.
Le metodologie impiegate sono state validate da diverse azioni di polizia ambientale, che hanno permesso di offrire un contributo notevole alla lotta contro le ecomafie e hanno portato alla definizione di protocolli d'intesa con Corpi di polizia, tra cui il Corpo forestale dello Stato, per la cooperazione in attività istituzionali di interesse comune.
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