Per il settore delle macchine movimento terra continua la situazione critica, come si apprende anche dai dati di Federcostruzioni e Ascomac Cantiermacchine relativi al primo trimestre di quest’anno.
Nei primi tre mesi del 2012, infatti, si registra mediamente una contrazione del 21% rispetto allo stesso periodo del 2011 delle vendite di macchine movimento terra, impiegate nei cantieri, nelle manutenzioni stradali, negli interventi di sistemazione territoriale. Un calo che va ad aggiungersi al trend negativo che ha colpito il comparto dal 2007 al 2011 registrando una contrazione della domanda di questi macchinari del 65%.
Lo scenario che emerge dalla rilevazione di Ascomac Cantiermacchine evidenzia la prosecuzione della contrazione della domanda per la maggior parte delle macchine per i cantieri edili: escavatori cingolati sopra le 6 tonnellate (-24,8%), Skid Loaders gommati (-49%), miniescavatori con un calo minore (-18,1%), pale gommate (-14,61%) e tracked loaders (-25%).
Tuttavia un dato positivo da segnalare è quello delle terne con il +38,9% e degli escavatori gommati 9,4%, macchine prevalentemente utilizzate in settori diversi dall’edilizia. Si tratta di un fattore difficile da interpretare e che sembrerebbe indicare l’esistenza di nicchie di mercato collegate a mercati come la demolizione o il recupero dei rifiuti, così come ad alcuni comparti agricoli nei quali dopo molti mesi si registra un’inversione di tendenza. Anche se le dinamiche relative ai “telescopici” (che si sono ridotti di oltre un terzo rispetto allo stesso periodo del 2011) non sembrerebbero indicare un reale cambio di rotta neppure nel settore dell’agricoltura.
A confermare, invece, il permanere del difficile momento delle costruzioni, vi sono i dati relativi alle macchine destinate ai lavori stradali dove si raggiungono livelli critici con riduzioni, come nel caso dei rulli, di oltre il 28%. Si tratta di un segnale evidente della mancanza di opere importanti legate alla viabilità oltre che della difficoltà degli Enti Locali di reperire fondi per i lavori di ripristino dei manti stradali.
La presidente di Ascomac, Elisa Cesaretti, sottolinea come l’impegno per contrastare la diffcile situazione sia in un duplice senso: “da un lato indirizziamo le attività verso l’innovazione tecnologica, l'alta efficienza di macchine ed impianti, l'elevata formazione e quindi professionalità delle maestranze dirette ed indirette, la semplificazione burocratica, un sempre più elevato standard di sicurezza sul lavoro, sulla qualità di materiali ecosostenibili ed efficienti. Dall’altro tendiamo alla costruzione di un cantiere a impatto energetico ed ambientale quasi zero oltre che alla riduzione fino all’eliminazione degli infortuni, ad una burocrazia più snella nel pieno rispetto della legge e della sicurezza”.
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