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sabato 25 febbraio 2012

Il secondo (e forse definitivo) scandalo investe l’IPCC

Sono emersi tre temi principali dalle discussioni informatiche rese pubbliche pochi giorni fa: (1) scienziati tra i più potenti all’interno dell’IPCC hanno preferito nascondere piuttosto che divulgare dati e discussioni poco favorevoli alla loro causa; (2) gli stessi scienziati vedono il riscaldamento globale come un problema politico piuttosto che un argomento di discussione scientifica equa e bilanciata; (3) molti scienziati dell’IPCC ammettono uno con l’altro che la maggior parte della scienza che hanno utilizzato per i loro “report” è molto debole e alterata da volontarie manipolazioni di fatti e dati.
Per essere completamente onesti, aspettiamo ancora che tutti i messaggi vengano confermati come autentici (molti sono stati già ammessi come autentici dagli stessi autori). Per adesso vi regalo qualche “simpatica” chicca accertata…
Thorne: Le osservazioni non mostrano alcun aumento delle temperature lungo la troposfera tropicale a meno di non considerare valido un singolo studio e un singolo approccio, trascurandone molti altri. Questo è davvero pericoloso. Dobbiamo comunicare l’incertezza ed essere onesti.
Thorne: Penso che la scienza sia stata manipolata a fini politici, cosa che potrebbe rivelarsi non troppo intelligente a lungo andare.
Wils: Che si fa se il climate change si rivela essere essenzialmente una oscillazione multidecadale? (come diceva Lindzen, ricordate…? N.d.A.) Probabilmente ci uccideranno.
Mann: La cosa importante è essere sicuri che (gli scettici) stiano perdendo la battaglia delle pubbliche relazioni.
Pollack: Ma sarà molto difficile far scomparire il Periodo Caldo Medioevale dalla Groenlandia.
Lorenzoni: Concordo con l’importanza degli eventi estremi per sollevare l’opinione pubblica e governativa. Il climate change deve essere presente nella vita di tutti i giorni della gente. Deve essere loro ricordato che è un fenomeno che accade e si evolve in continuazione.
Ashton: La cosa migliore da fare è raccontare la storia delle brusche variazioni in modo più vivido possibile.
Wilson: Mi sembra che assegnando un peso maggiore alla radiazione solare nei modelli, la maggior parte del riscaldamento del 19° e 20° secolo può essere spiegato dal Sole.
Chiunque può trovare materiale nel web… e poi trarre le proprie conclusioni. Ricordo soltanto che in questi giorni a Durban la conferenza sul clima sta andando a rotoli. Il Canada esce dal protocollo di Kyoto e molti paesi europei vogliono smettere di investire soldi in protocolli che hanno un ritorno praticamente nullo e inghiottono soldi a dismisura. Permettetemi una battuta: “I verdi stanno assumendo un colore molto grigio… e vedono scemare lauti guadagni”. Vogliamo che l’uomo viva in un mondo meno inquinato? Facciamo scienza, allora, e finiamola di nascondere il potere e il denaro dietro ideologie che di etico e di ecologico hanno solo le parole.
Forse la crisi finanziaria avrà il privilegio e l’onore di cambiare il clima futuro? Probabilmente sì. Quello che non riesce a fare la Scienza lo farà il denaro (troppo scarso). Almeno qualcosa di positivo…
Sarà per questo ennesimo scandalo che anche gli istituti più ufficiali, come l’Università dell’Oregon, cominciano a sminuire i pericoli del GW e ammettono che abbiamo ancora tanto tempo a disposizione per fare qualcosa (quando magari i soldi torneranno a girare)?
Ovviamente, come al solito, questa versione dei fatti è diversa da quella che sarà resa pubblica ufficialmente (un po’ come le intercettazioni telefoniche…). Chi vuole crederci lo faccia, chi vuole invece credere e magari sperare in una catastrofe imminente continui pure a seguire la propria linea di pensiero. Lo scopo di dare queste notizie, altrove difficilmente recuperabili, è solo quello di permettere ai lettori di poter decidere con la propria testa.

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