Meno incidenti ma ancora forti criticità presenti: è quanto emerge dalla Relazione sull'andamento della sicurezza ferroviaria nell'anno 2011 presentata dall'Ansf – Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie, che analizza i dati relativi alla parte di trasporto ferroviario concessa in licenza a Trenitalia.
Una relazione basata su dati non ancora consolidati, nell'attesa del report annuale che verrà presentato, come da obbligo di legge, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il prossimo settembre.
Dal punto di vista degli incidenti, il loro numero è in linea con gli anni precedenti e in generale con la media dei Paesi europei. La quantità complessiva di incidenti sia gravi che lievi ha registrato un picco nel 2009 per poi tornare sotto i valori medi nel 2010 e 2011. Mentre gli incidenti classificati come “gravi” (cioè che hanno causato morte o ferimento grave di persone, danni superiori ai 150.000 euro, interruzione della circolazione superiore alle 6 ore) nel 2011 sono stati 117, superando leggermente il valore della media 2005-2011. Le conseguenze hanno portato a 74 morti e 36 ferimenti gravi.
È importante sottolineare che quasi il 92% di questi incidenti e il 97% delle vittime sono avvenuti a seguito di presenze e/o attraversamenti della sede ferroviaria (anche in corrispondenza dei passaggi a livello).
Nella relazione si intravedono, tuttavia, i miglioramenti derivanti dalle misure messe in atto su alcune aree critiche: sono state azzerate le collisioni tra treni negli ultimi 5 anni, ridotti dell'80% gli incidenti ai passeggeri in salita e discesa dai treni e attestata intorno ai valori minimi l'incidentalità in prossimità dei cantieri di lavoro.
Su altri fronti, permangono problemi nonostante siano state contrastate forti criticità: si parla in questo caso di trasporto merci pericolose, ridotte del 75% rispetto al 2009, e degli incidenti ai passaggi a livello, in lieve aumento ma al di sotto della media di altri paesi europei, anche grazie a un intervento sostanziale di riduzione dei passaggi a livello (43% in meno negli ultimi 20 anni). In questo contesto si inseriscono anche gli interventi a tutela della sicurezza in galleria, per i quali il gestore viene invitato a completare la definizione dei piani di emergenza.
I punti dove invece continuano a essere presenti “forti criticità” nonostante le azioni avviate sono la manutenzione dell'infrastruttura e del materiale rotabile, gli incidenti legati al dissesto idrogeologico e i sinistri conseguenti agli indebiti attraversamenti della sede ferroviaria con valori notevolmente sopra la media comunitaria.
Per Alberto Chiovelli, direttore dell'Ansf, “il trasporto ferroviario è fra le modalità con i più bassi livelli di incidentalità. Sono certamente stati compiuti importanti progressi negli ultimi anni, primo fra tutti il completamento dell’installazione sull'infrastruttura e sul materiale rotabile di nuove tecnologie che proteggono la marcia del treno in caso di mancato rispetto dei parametri di sicurezza. Ma l'aspettativa degli utenti e, in generale, dell'opinione pubblica rispetto alla sicurezza del sistema è giustamente elevatissima: uno dei punti di forza della modalità ferroviaria è e deve rimanere la sicurezza”.
L'Agenzia infine indica la necessità di un rafforzamento delle strutture tecniche di alcune imprese “new comers” e una migliore organizzazione delle strutture del gestore dell’infrastruttura dedicate al presidio della sicurezza.
Scarica la Relazione annuale (.pdf)
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