"Il grande problema che sta frenando Linux sono i giochi. Le persone non realizzano quanto siano critici nel plasmare il comportamento dei consumatori. Vogliamo rendere il più semplice possibile il funzionamento dei 2500 giochi di Steam anche su Linux. È una strategia di copertura".
"Penso che Windows 8 sia una specie di catastrofe per tutti nel settore PC. Ritengo che perderemo alcuni OEM di primo piano, che usciranno dal mercato. I margini di diverse aziende saranno distrutti. Se ciò che penso si dimostrerà vero, sarà una buona cosa avere delle alternative per proteggersi da questa eventualità". Newell non è entrato nello specifico e speriamo possa farlo molto presto, perché un discorso più articolato permetterebbe di discutere al meglio su questo suo pensiero. Difficile dire contro cosa punti il dito.
Dal punto di vista di uno sviluppatore PC "storico" l'arrivo del Windows Store e di una massa di giochi casual a pochi euro potrebbe rappresentare uno spauracchio verso lo status quo di questi ultimi decenni, nonché per il business di Steam. Insomma forse Newell teme una "chiusura" ulteriore della piattaforma Windows. Se però parla (come sembra) solo di produttori di PC, forse intende dire che si aprirà una stagione di concorrenza serrata che impatterà sui margini - già non troppo elevati - delle aziende del settore. Una lotta che potrebbe lasciare sul campo feriti e forse caduti.
"Post touch vuol dire un paio di tecnologie differenti combinate insieme. I due problemi sono l'input e l'output. […] Ci sono alcune speculazioni pazzesche. È una cosa super nerd su cui potrete prenderci in giro per anni, ma uno sviluppatre ha creato un controller da usare con lingua. Se osserviamo tutti i muscoli nel vostro corpo, se li pensiamo come un'interfaccia SCSI o USB, emerge che la lingua è un modo davvero buono di connettere un sistema meccanico al cervello. […] Non penso che l'input attraverso la lingua prenderà piede in futuro mentre ritengo che avremo delle bande ai polsi, e faremo qualcosa con le mani, che sono davvero espressive".
Non è un mistero che Valve stia lavorando da diverso tempo a soluzioni biometriche, cioè a dispositivi indossabili capaci di rilevare funzioni vitali ed emozioni per usarle in un videogioco, facendo mutare gli scenari di gameplay o aprendo la strada a nuovi generi. Per ora Valve è comunque ben lontana dal mettere insieme tutti i pezzi del puzzle, ma la caparbietà dell'azienda è nota: in futuro ne vedremo delle belle.
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