Venezia, sessantanovesimo atto: esce Marco Müller, entra Alberto Barbera. O meglio torna, dato che aveva già ricoperto la carica di direttore della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia dal 1998 al 2002. Cinque le novità macroscopiche apportate alla kermesse, che illustra lui stesso in un affollato incontro con la stampa a Roma:
1. Nuova sigla: "Un segno originale e forte: a firmarla Simone Massi, un grandissimo artista molto ammirato all’Estero che finalmente inizia a ottenere un po’ di riconoscimento anche in Italia (un mese fa è stato applaudito ospite del Pesaro Film Festival, ndr). Un'animazione a passo uno, nata da trecento disegni realizzati a mano e pieni di citazioni tratte dai film e dagli autori che più ama l'autore, da Fellini a Wenders".
2. Meno film in programma, e meno italiani: "Una sessantina di opere in tutto, numero plausibile e sopportabile, che consente di vederle se non tutte almeno gran parte. 18 quelle in concorso, tutte in anteprima mondiale tranne quella di Kiyoshi Kurosawa. 18 anche i film della sezione competitiva Orizzonti". Il criterio di selezione? "La qualità: ho guardato tutti i film senza sapere regista e casa di distribuzione. Se un film mi piace bene, se no sta a casa". E la sezione Controcampo Italiano? "L’ho abolita perché troppo simile a una riserva indiana: mi pareva più giusto che i film italiani fossero alla pari di quelli stranieri. Ce ne sono 30-40% in meno dell'anno scorso: non ho dimenticato il nostro cinema, solo fatto una selezione rigorosa".
3. La prima sala virtuale: "Il festival va online: avremo una sala in più di 500 posti su piattaforma digitale e aperta al pubblico di tutto il mondo, su cui passeranno la maggior parte dei film di Orizzonti, in contemporanea con la proiezione ufficiale. Gestita da FestivalScope, è stata pensata per quei piccoli film che hanno bisogno di un lavoro di promozione in più in un momento di crisi". Come vedere un film dal proprio pc? "Basterà iscriversi, prenotarsi, pagare un ticket di 4 euro e ricevere una password per vederlo".
4. Laboratorio e restauro: "Il Biennale College-Cinema è un progetto unico nel suo genere, sperimentale e all'avanguardia. Nasce come sostegno ai giovani talenti che oggi incontrano difficoltà ad accedere alla produzione del loro primo lungometraggio. Seguirà tre progetti, per poi presentarli al festival l’anno successivo. Altro obiettivo della Mostra è proporre il meglio delle opere restaurate in tutto il mondo: quest’anno 18 film restaurati inaugurano una nuova sezione, Venezia Classici, a vantaggio soprattutto dei giovani che ignorano l'enorme patrimonio cinematografico italiano".
5. Mercato del Film: "Sarà uno dei punti centrali, sbagliavo anni fa a dire che non era indispensabile, i vari festival nel frattempo ne hanno invece dimostrato l’importanza come luogo fisico di incontro e scambio di idee e proposte. Lo concentreremo nei primi cinque giorni, dal 30 agosto al 5 settembre all’Hotel Excelsior".
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