I contratti a tempo indeterminato sono in via d'estinzione: nei prossimi mesi le assunzioni saranno meno di due su dieci sul totale dei contratti che verranno stipulati. A rilevarlo è l'indagine Excelsior realizzata per Unioncamere e Ministero del Lavoro, che stima per il trimestre luglio-settembre 2012 che, su 159 mila posti messi a disposizione, solo il 19,8% è stabile.
Una tendenza negativa che viene confermata dopo il trimestre aprile-giugno, e che segna la “caduta” del 2012 rispetto ai quattro trimestri precedenti, in cui il bollettino segnava una percentuale di assunzioni tra 27% e 34%.
Entrando nel merito delle tipologie contrattuali, il 72,3% dei posti offerti per luglio-settembre sono a tempo determinato, di cui una buona parte sono contratti stagionali; il 4,6% sono rapporti di apprendistato; il 3,3% è rappresentato da altre forme, come le assunzioni in inserimento e a chiamata. Se poi al dato complessivo vengono sottratte le assunzioni stagionali, i contratti "stabili" si attestano al 35,8%, mentre nei precedenti cinque trimestri la loro quota era superiore al 40%.
Considerando inoltre come contratti a tempo indeterminato tutti i contratti di lavoro o di collaborazione che le imprese prevedono di stipulare nel periodo - inclusi quelli “atipici” - la percentuale scende dal 16% al 14% circa.
Pertanto, conclude il Bollettino dell'indagine Excelsior, “al di là degli alterni andamenti stagionali della domanda di lavoro complessiva, la debolezza e le incertezze dello scenario economico stanno quindi riducendo drasticamente i contratti di lavoro stabili che le imprese possono o intendono stipulare”.
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