Nel 2011 raccolte quasi 25mila tonnellate di Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), delle quali 23.300 inviate a recupero. È uno dei dati più confortanti del Bilancio Sociale 2011 del consorzio Ecolight, creato nel 2004 e tra i maggiori sistemi collettivi per la gestione di Raee, pile e accumulatori.
Recuperate pertanto l'anno scorso più di 12mila tonnellate di ferro, 5mila tonnellate di plastica, mille di alluminio e 800 di vetro. Sul fronte della gestione delle pile e degli accumulatori esausti, il sistema di raccolta, avviato in forma volontaria, ha permesso al consorzio di gestire 204 tonnellate di rifiuti assicurando un tasso di recupero del 96,5%. Walter Camarda, presidente di Ecolight, commenta soddisfatto: “A distanza di cinque anni dall'entrata in vigore del sistema multi-consortile di gestione dei Raee, Ecolight ha raggiunto una quota media di recupero dei RAEE superiore al 95%”.
In effetti il successo dell'operazione si deve anche al sempre crescente numero di consorziati, cresciuti del 25%, per un totale di 1.427 imprese che, alla fine dell'anno scorso, rappresentavano il 90% delle aziende della Grande Distribuzione Organizzata. Il sistema include 2.775 punti di prelievo dislocati nei centri di raccolta comunali e presso i negozi attraverso il servizio “Uno contro Uno” dedicato alla distribuzione, oltre al servizio di raccolta dei rifiuti elettronici professionali direttamente presso le aziende. Il Consorzio si pone tanto come rete di riferimento per gli R4 (piccoli elettrodomestici, cellulari, pc ed elettronica di consumo), ove il 37% dei rifiuti totali raccolti sono gestiti da Ecolight.
Su questo fronte, spiega il direttore generale Giancarlo Dezio, bisogna fare ancora “maggiori sforzi, non solamente in termini di missioni, ma anche in termini culturali. Sono ancora pochi i cittadini consapevoli della necessità di avviare ad un corretto recupero il vecchio cellulare o il frullatore portandoli al centro di raccolta o consegnandolo al punto vendita in virtù del decreto “uno contro uno”.
Al bilancio positivo tuttavia si associa la constatazione della nostra arretratezza rispetto agli altri Paesi Europei, dove si raggiungono i 10kg di Raee pro capite contro i 4,3 kg italiani. “Se la nuova direttiva europea ci pone in una prospettiva di crescita” conclude Camarda “siamo convinti che l'intero sistema Raee necessiti di regole precise per fermare lo smaltimento illegale di questi rifiuti e di controlli nel rispetto della norma che assegna ai Produttori - e di conseguenza ai consorzi - la proprietà, quindi la gestione, dei rifiuti elettronici”.
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