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domenica 29 luglio 2012

Morti sul lavoro: triste record per il 2012

Il 2012 si conferma anno nefasto in tema di morti bianche. Nel primo semestre le vittime del lavoro sono state 263, cifra in aumento del 3,5% rispetto al dato del 2011, quando erano 254. Nel solo mese di giugno i decessi registrati sono stati 55, contro i 52 di giugno 2011 e i 46 di giugno 2010. Il dato tragico è rilevato dall'Osservatorio Vega Engineering di Mestre, dedicato periodicamente al tema della sicurezza sul lavoro e all'incidenza degli infortuni.
Analizzando la distribuzione regionale degli infortuni mortali, appare evidente l'influenza dei disastrosi eventi sismici che hanno colpito l'Emilia-Romagna lo scorso 20 e 29 maggio. A giugno 2012 la regione ha registrato 36 infortuni mortali, seguita dalla Lombardia (35), dalla Toscana (27) e dal Veneto (20). Considerando il parametro dell'incidenza degli infortuni rispetto alla popolazione lavorativa, è l’Abruzzo ad avere l'indice più alto (30,4 contro la media nazionale pari a 11,5), seguito da Trentino Alto Adige (25,5) e Basilicata (21,6). Sul fronte provinciale è Modena a far registrare il maggior numero di vittime sul lavoro con 16 decessi nel primo semestre. Seconda è Brescia (11 morti – 2 in più rispetto a fine maggio), terza Grosseto (9).
La principale causa di morte rilevata è quella provocata da una caduta dall’alto (23,2%), seguita da “ribaltamento veicolo/mezzo in movimento” (21,3%) e da “caduta dall'alto di gravi/schiacciamento” (18,6%). Il settore economico in cui si sono registrate più morti bianche è l'agricoltura (37,4%) seguito dalle costruzioni (22,9%).
I dati rivelano altri dettagli di interesse, come la percentuale degli stranieri deceduti sul totale (12,8%) o la fascia d'età più colpita, ovvero quella tra i 45 e i 54 anni (63 vittime). Tutti i dati dell'Osservatorio sono disponibili sul sito di Vega Engineering.

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