Il 2012 si conferma anno nefasto in tema di morti bianche. Nel primo semestre le vittime del lavoro sono state 263, cifra in aumento del 3,5% rispetto al dato del 2011, quando erano 254. Nel solo mese di giugno i decessi registrati sono stati 55, contro i 52 di giugno 2011 e i 46 di giugno 2010. Il dato tragico è rilevato dall'Osservatorio Vega Engineering di Mestre, dedicato periodicamente al tema della sicurezza sul lavoro e all'incidenza degli infortuni.
Analizzando la distribuzione regionale degli infortuni mortali, appare evidente l'influenza dei disastrosi eventi sismici che hanno colpito l'Emilia-Romagna lo scorso 20 e 29 maggio. A giugno 2012 la regione ha registrato 36 infortuni mortali, seguita dalla Lombardia (35), dalla Toscana (27) e dal Veneto (20). Considerando il parametro dell'incidenza degli infortuni rispetto alla popolazione lavorativa, è l’Abruzzo ad avere l'indice più alto (30,4 contro la media nazionale pari a 11,5), seguito da Trentino Alto Adige (25,5) e Basilicata (21,6). Sul fronte provinciale è Modena a far registrare il maggior numero di vittime sul lavoro con 16 decessi nel primo semestre. Seconda è Brescia (11 morti – 2 in più rispetto a fine maggio), terza Grosseto (9).
La principale causa di morte rilevata è quella provocata da una caduta dall’alto (23,2%), seguita da “ribaltamento veicolo/mezzo in movimento” (21,3%) e da “caduta dall'alto di gravi/schiacciamento” (18,6%). Il settore economico in cui si sono registrate più morti bianche è l'agricoltura (37,4%) seguito dalle costruzioni (22,9%).
I dati rivelano altri dettagli di interesse, come la percentuale degli stranieri deceduti sul totale (12,8%) o la fascia d'età più colpita, ovvero quella tra i 45 e i 54 anni (63 vittime). Tutti i dati dell'Osservatorio sono disponibili sul sito di Vega Engineering.
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