Secondo la consueta indagine annuale realizzata dall'Inea (Istituto nazionale di economia agraria), il mercato fondiario è caratterizzato anche nel 2011 da quotazioni stabili e attività di compravendita ridotta. A condizionare il mercato è stata la crisi economica generale, amplificata dalla scarsa disponibilità di liquidità degli agricoltori e dalle difficoltà di accesso al credito.
Il timido aumento del prezzo medio della terra (+0,5% rispetto al 2010) non si discosta molto dagli aumenti registrati negli ultimi anni, risultati sostanzialmente al di sotto del tasso di inflazione. In sostanza, da sette anni a questa parte il patrimonio fondiario è stato eroso dall'aumento generale dei prezzi al consumo con riduzioni medie in termini reali attorno all'1%. Rispetto al 2000 il prezzo della terra è aumentato del 22,5%, ma al netto dell'inflazione si rileva una riduzione del 3,4%
Il valore della terra cresce soprattutto nelle regioni del Nord e del Centro, accentuando il divario rispetto alle regioni meridionali che registrano in genere aumenti molto modesti. Calabria, Campania e Abruzzo hanno evidenziato una diminuzione del prezzo della terra anche in termini correnti, ma si registrano arretramenti dei valori fondiari anche in Toscana, Veneto e Lombardia. In ogni caso si tratta di diminuzioni al di sotto dell’1%, più che altro relative a particolari aree o categorie di fondi rustici che hanno evidenziato una sempre più bassa attrattività nei potenziali investitori.
Evoluzione dei valori fondiari medi (2011)
Zona altimetrica | Totale | |||||
montagna interna | montagna litoranea | collina interna | collina litoranea | pianura | ||
Valori per ettaro in migliaia di euro | ||||||
Nord-ovest | 5,4 | 26,0 | 24,1 | 78,0 | 35,0 | 25,1 |
Nord-est | 29,4 | - | 43,4 | 31,3 | 46,5 | 41,7 |
Centro | 7,7 | 10,3 | 11,3 | 17,1 | 19,9 | 12,4 |
Sud | 6,8 | 10,0 | 10,7 | 16,5 | 15,1 | 11,6 |
Isole | 5,9 | 8,8 | 7,7 | 10,6 | 15,0 | 9,3 |
Totale | 11,4 | 9,8 | 14,2 | 15,3 | 32,2 | 19,4 |
Variazione percentuale 2011/2010 | ||||||
Nord-ovest | 1,0 | 0,0 | 1,3 | 1,3 | 0,5 | 0,7 |
Nord-est | 0,1 | - | 0,5 | 5,9 | 0,8 | 0,6 |
Centro | 1,0 | 0,3 | 0,2 | 1,4 | 0,0 | 0,5 |
Sud | 0,3 | 0,2 | 0,3 | -0,1 | 0,1 | 0,2 |
Isole | 0,1 | -0,2 | 0,0 | -0,2 | 1,3 | 0,3 |
Totale | 0,3 | 0,0 | 0,4 | 0,5 | 0,6 | 0,5 |
Il valore medio nazionale, ormai prossimo ai 20.000 euro/ha, nasconde una profonda divaricazione tra il Nord Italia, dove spicca il valore medio di oltre 40.000 euro/ha delle regioni orientali, e le regioni dell'Italia Centrale e del Mezzogiorno, caratterizzate da valori intorno ai 9-12.000 euro/ha. I terreni di pianura spuntano prezzi più elevati non soltanto per effetto della maggiore redditività dell'attività agricola ma anche a causa della maggiore pressione esistente in queste aree per destinazioni d'uso alternative in ambito urbano e infrastrutturale. Più recentemente alcune tensioni sul mercato fondiario erano state determinate anche dallo sviluppo di impianti per la produzione di energia rinnovabile, ma la riforma del sistema degli incentivi dovrebbe aver ridotto l'interesse degli operatori extragricoli.
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