Giro di false fatture nel mercato dell'elettronica. Chiesto sequestro preventivo dei beni per gli imprenditori coinvolti
SCOPERTA DALLA FINANZA
Mega truffa dell'Iva ai danni della Ue
evase imposte per 15 milioni di euro
evase imposte per 15 milioni di euro
Giro di false fatture nel mercato dell'elettronica. Chiesto sequestro preventivo dei beni per gli imprenditori coinvolti
ROMA - Una colossale frode all’Iva comunitaria che coinvolgeva 40 diverse società è stata scoperta dai finanzieri del comando provinciale di Roma nella zona dei Castelli Romani, al termine di complesse indagini dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri. Evase imposte per 15 milioni di euro. L’organizzazione - con base operativa a Frascati - operava su tutto il territorio nazionale nella distribuzione di prodotti elettronici e telefoni cellulari. La banda aveva costituito numerose società «cartiere» che venivano «fittiziamente interposte negli acquisti da paesi dell’Unione Europea», al fine di assumersi l’integrale debito d’imposta e di far maturare all’effettivo acquirente un consistente credito d’Iva, «di cui chiedere il rimborso all’Erario ovvero da poter compensare con una situazione debitoria d’imposta».PREZZI COMPETITIVI - Successivamente le «cartiere» non provvedevano agli obblighi di dichiarazione e versamento dell'Iva, appropriandosi di quest'ultima e permettendo all'organizzazione di praticare prezzi di mercato estremamente competitivi. I finanzieri del Gruppo di Frascati hanno ricostruito le movimentazioni finanziarie, che si sono avvalse di canali secondari per i proventi illeciti (carte prepagate, money transfer, ecc.), individuato i soggetti emittenti e utilizzatori delle fatture false e definito il ruolo dei vari soggetti.
DIECI DENUNCIATI - Emesso un avviso di conclusione indagini per «associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale»: oltre 40 le società coinvolte, a vario titolo, nel sistema fraudolento, 10 le persone denunciate alla magistratura per reati previsti dalla normativa penale tributaria. «Al fine di garantire allo Stato il soddisfacimento del credito vantato con riguardo alle imposte evase, alle pene pecuniarie ed agli interessi maturati - spiegano dal comando delle Fiamme Gialle - è stata richiesta all'Agenzia delle Entrate l'applicazione delle misure cautelari amministrative, mentre all'Autorità Giudiziaria è stato richiesto il sequestro preventivo, finalizzato alla successiva confisca, dei beni intestati ad alcune delle società coinvolte».
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