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domenica 22 luglio 2012
Catasto energetico degli edifici e degli impianti termici: il buon esempio della Sardegna
Accanto alle disposizioni relative alla certificazione energetica, il disegno prevede l’istituzione di un sistema informativo regionale per la certificazione energetica e per gli impianti termici, del catasto energetico degli edifici e del catasto degli impianti termici. Tali nuovi strumenti sono indispensabili per il monitoraggio e il miglioramento della pianificazione energetica, per consentire alla Sardegna di raggiungere gli obiettivi europei fissati per il 2020.
Il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, ha annunciato nei giorni scorsi l’approvazione da parte della Giunta di un disegno di legge europea regionale con la quale si dispone l'attuazione della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia.
Altre disposizioni disciplinano la dematerializzazione della documentazione relativa alla prestazione energetica degli edifici, che consentirà di abbattere i costi dei procedimenti per i cittadini. Il certificato energetico sarà previsto anche per gli edifici in locazione, nel rispetto delle norme europee e in anticipo rispetto al quadro nazionale.
Particolare importanza è rivestita dalla norma indicata all’art. 6, che recita: "Negli edifici di nuova costruzione o in occasione di nuova installazione di impianti termici o di ristrutturazione di impianti termici esistenti, l’impianto di produzione di energia termica è progettato e realizzato in modo da coprire almeno il 50 per cento del fabbisogno annuo di energia primaria richiesta per la produzione di acqua calda sanitaria con l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile". Tale misura sarà accompagnata da strumenti premiali per i soggetti che si adegueranno alle nuove disposizioni. Il limite è ridotto al 20 per cento per gli edifici situati nei centri storici.
Il disegno di legge dispone inoltre che per gli edifici di nuova costruzione con numero di unità immobiliari superiori a 4, appartamenti alle categorie E1 ed E2, sia prevista in sede progettuale la realizzazione di impianti centralizzati di produzione di acqua calda sanitaria e di climatizzazione invernale ed estiva, nonché di sistemi automatizzati di termoregolazione e contabilizzazione individuale del calore e del freddo, salvo che ne sia dimostrata la non fattibilità tecnica o la non realizzabilità per impedimenti di tipo urbanistico o ambientale.
"L’iniziativa – ha commentato Cappellacci - si inquadra nella più ampia politica della Regione diretta a promuovere l’economia verde e un futuro sostenibile per la nostra isola, che vede il suo pilastro nel progetto Sardegna CO2.Zero". L’iniziativa si pone come obiettivo principale l'attivazione di una serie di azioni integrate e coordinate di breve, medio e lungo periodo, destinate a ridurre progressivamente il bilancio delle emissioni di CO2 nel territorio isolano, avviando, contestualmente, una riconversione dei processi produttivi e imprenditoriali tradizionali verso la green economy.
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