Dopo il terremoto, disgrazia nella disgrazia, la retorica buonista che incita alla solidarietà può risultare indigesta a tanti, soprattutto se ai cittadini risparmiati dal cataclisma si chiede di essere partecipi del dolore altrui mettendo mano al portafogli. Eppure in tanti, in questi giorni, in silenzio e senza tante smancerie stanno offrendo i propri risparmi per la ricostruzione dell'Emilia, duramente provata dal sisma nel suo tessuto sociale ed economico. Chi si sta recando in banca per effettuare un bonifico mai penserebbe che offrire il proprio denaro possa avere un costo. E invece in tanti stanno scoprendo che quel bonifico costa 5 euro, la commissione trattenuta dalla banca per effettuare il versamento.
Il Giornale racconta oggi la vicenda del dottor Francesco Baldisserotto che si è recato presso una banca a versare la sua donazione per il terremoto dell'Emilia, ma alla fine ha desistito perché si è sentito preso in giro. Dopo questa segnalazione il quotidiano ha approfondito l'argomento telefonando a diversi direttori di filiale che hanno confermato i cinque euro di commissione bancarie sui bonifici destinati alla solidarietà per il terremoto. Le banche - rileva Il Giornale - specie se non sono la banca di riferimento, cioè se non si tratta della banca in cui il donatore ha un conto corrente, non fanno alcuna distinzione e applicano alla lettera i loro balzelli e le loro commissioni di bonifico. In altre parole non interessa affatto alla banca che sulla causale del bonifico ci sia scritto: terremotati o una qualsiasi altra parola che evochi generosità e solidarietà."
Basterebbe una disposizione dell'Abi
I direttori interpellati si sono giustificati affermando che "ci vorrebbe una disposizione ufficiale dell'Abi, una normativa ben precisa per uniformare il comportamento di tutte le banche in questo tipo di situazioni: commissione zero o infinitesimali per donazioni di qualsiasi importo". Mussari: la commissione sulle donazioni è stato un errore - E alla fine l'Abi si pronuncia per bocca del suo presidente Giuseppe Mussari, il quale dichiara che i cinque euro di commissione chiesti dalle banche su alcuni bonifici nelle donazioni a favore dei terremotati dell'Emilia Romagna, "sono dovuti ad un errore del sistema informatico che verrà risolto, spero già domani". Per Mussari "non c'è assolutamente la volontà delle banche di guadagnare" dalle donazioni. "L'Abi inviterà le banche a non far pagare nulla" ha concluso.
La Rete si ribella
Intanto sui social network la notizia delle commissioni da 5 euro si è diffusa con la velocità tipica del Web e gli utenti cercano di correre ai ripari segnalando le banche che trattengono una commissione di soli 0.50 euro. In genere la somma trattenuta è minima nei casi in cui la banca beneficiaria e quella del correntista donatore coincidono. Anche i bonifici eseguiti on line godono di un costo inferiore e in alcuni casi possono essere addirittura gratuiti.
Imprenditore emiliano: la banca ci ha dimezzato il credito - Ma a questo si aggiunge il caso di un imprenditore della zona terremotata al quale è stato tagliato il credito subito dopo il sisma e senza ragione. "La linea di credito è stata dimezzata perché, all'improvviso, ne avevamo più bisogno".
L'imprenditore Roberto Fabbri, amministratore delegato della Abk Industrie Ceramiche di Finale Emilia (Modena), in un'intervista al Sole 24 Ore racconta della telefonata con cui una banca di cui non rivela il nome, all'indomani del secondo sisma, gli ha comunicato il dimezzamento del finanziamento proprio a causa del terremoto. "Stavamo aspettando l'autorizzazione di una banca per un finanziamento da 1,5 milioni di euro, per metà garantito dalla Sace", spiega l'imprenditore. "Era tutto a posto, non c'era motivo per temere nulla. E invece mi hanno comunicato che sarebbe stato dimezzato: al posto dei 750 milioni, la banca ne sborserà 375. So bene che sto parlando di milioni - precisa - però mi è parsa un'elemosina"
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